Tessere l'arte 2024 - creare a condividere con la textile art
In continuità ed evoluzione dei progetti già realizzati, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna, nel 2024 si intende perseguire la finalità di valorizzare l’Isola di Sant’Antioco facendola conoscere ad un mondo artistico sempre più ampio.
Si desidera proseguire ed incrementare il dialogo tra antichi saperi tipici del paese e realizzazioni contemporanee degli artisti invitati, che “vivono” il paese tanto profondamente da contribuire a fornire una lettura contemporanea del territorio interpretato dal punto di vista di poetiche molto diverse tra loro.
Le edizioni del 2021, 2022 e 2023 hanno messo in luce il grande potenziale ancora esistente, pur a rischio di estinzione, di importanti artigianati a cui gli artisti attingono per elaborare progetti che restituiscono importanza alle pratiche tessili e alla cultura materiale locale.
Suggestioni è la mostra conclusiva della prima residenza artistica in cui sono stati presentati al pubblico, presso MuseoDiffuso.exe - Centro Esperienze Creative Ex Monte Granatico in piazza Padre Bruno Orrù a Sant’Antioco, gli esiti della ricerca svolta dagli artisti internazionali Paola Anziché, Nikola Filipović e Silvia Vendramel.

1 — LADAMA DI CARTAGINE — Paola Anziché
Iuta, pastelli.
La scoperta archeologica avvenne nel 1908 in un uliveto di proprietà di un piccolo coltivatore, nell’entroterra di Sant’Antioco. Durante i lavori per la messa a cultura degli ulivi, venne riconosciuta l’imboccatura di una piccola camera scavata nella roccia sulla cui parete esterna era ancora riconoscibile il simbolo di Tanit. La tomba, subito battezzata dalla stampa dell’epoca come la Dama di Cartagine, conteneva i resti di una deposizione molto deteriorata appartenuta a una donna di rango, vissuta tra il V e il VI secolo A.C. Inspiegabilmente la veste e un curioso copricapo furono rinvenuti in eccezione stato di conservazione. La donna venne identificata dagli archeologi dell’epoca come una sacerdotessa punica e da altri come una donna dell’aristocrazia cartaginese vissuta alla fine del VI secolo a.C. Della sepoltura non rimangono che pochi resti. Quanto alla preziosa veste, a contatto con l’aria, si degradò molto velocemente fino a scomparire.
Questa é una ricostruzione artistica della dama di Cartagine.
2 — ESISTONO I DRAGHI IN SARDEGNA? — Nikola Filipovic
Filet sardo su rete modano in cotone.
L’opera nasce dall’atto di ricamare e condividere un processo creativo che unisce due generazioni e due patrimoni culturali distinti. Da un lato un’artigiana esperta nelle tecniche tradizionali, dall’altro un giovane artista contemporaneo. Insieme, lavorano fianco a fianco per dar vita a un’opera d’arte che fonde maestria artigianale e visione artistica innovativa. Il dialogo tra tradizione e contemporaneità diventa il cuore del progetto che celebra l’incontro e l’armonia tra mondi apparentemente distanti.
Nikola: “Esistono i draghi in Sardegna?”
Graziella: “Solo nella mente della ricamatrice”
3 — IL GIGANTE E LE MADRI — Silvia Vendramel
Cavo di acciaio recuperato, fiori di carota, di finocchio e ibisco.
Pietre ricamate
Pietre locali, spugna marina, parte di indumento, cotone.
Offerente
Figurina in pane bruciato, scarto sintetico, corda di plastica
Pensavo al tessuto e i miei passi mi portavano verso le pietre, pensavo al ricamo e le mie mani raccoglievano fiori, osservavo i Tofet come bottoncini sparsi e immaginavo le madri correre contro il vento.




In tondo è la mostra conclusiva della seconda residenza artistica
in cui è stata presentata al pubblico, presso il Villaggio Ipogeo in via Necropoli a Sant’Antioco,
la ristituzione della ricerca svolta dagli artisti internazionali LEME / Lidia Meneghini, Elisa Muliere e Micaela Sciarretta.

1 — AMANTES — LEME / Lidia Meneghini
Misure: 136 x 200 cm
Tecnica mista: tela ritorta e annodata su rete di ferro montato in telaio di legno
In un letto si nasce, in un letto si muore. Il corpo sparisce ma il tessuto conserva la sua memoria. Questo è uno spazio circoscritto, privato, nascosto e incolore agli occhi della gente, chiuso nel segreto delle persone che giacciono in esso.
La scultura Amantes evoca la passione creativa, fisica ed emotiva che le persone provano quando amano. I corpi degli amanti sono annodati e intrecciati in uno spazio occulto, privato e morbido: ne rimane una traccia, un’impronta sui tessuti che li circondano.
2 — NOTES TO NAVIGATE / RISALIRE VERSO — Elisa Muliere
Materiali: garza di cotone tinta a mano, lana sarda, fil di ferro
In un ambiente di mezzo – interstiziale – come quello delle grotte all’interno del Villaggio Ipogeo di Sant’Antioco, strutture di nodi e filo raccontano di un’energia segreta, di storie nuove e memorie. Linee complesse, trame che sono appendici, radici; collaborano, si affiancano, comunicano. Dicono di una transizione lenta e costante, un movimento persistente di sviluppo e crescita, di risalita.
Mistero, germinazione e alleanza sono le chiavi per interpretare il viaggio di queste creature ibride, di ispirazione organico/vegetale, che dall’oscurità del mondo sottoterra mirano a raggiungere aria e luce, a pervadere lo spazio aperto in una rete di conoscenza condivisa.
3 — IMPARIS / INSIEME — Micaela Sciarretta
Materiali: pannelli in iuta, filati di cotone e lana
Tecniche di ricamo miste
Opera realizzata a quattro mani con la ricamatrice Graziella Floris, maestra di tecniche di cucito tradizionali, con la quale è stato possibile l’intreccio di fili tra il rigore della tecnica e l’imperfezione del contemporaneo.
A partire dalla grotta ipogea stessa, luogo di vita e di morte, il tema cardine del progetto è proprio quello della tensione tra gli opposizioni che si intrecciano: la vitalità dei colori in un luogo sotterraneo buio, i simboli sintetici ma pieni di storia, il mixing di tecniche.
Le illustrazioni, ispirate alla tradizione e alla natura di Sant’Antioco, sono rivisitate in un linguaggio espressivo quasi infantile, evocando l’energia di un bambino che scopre il mondo attraverso i segni e i simboli.




Tessere l'arte - Textile Art e territorio è un progetto ideato da Giuliana Balboni (vicepresidente e tesoriera di Ottovolante Sulcis APS), cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna e realizzato con il sostegno del Comune di Sant'Antioco e della cittadinanza.
Progetto grafico: Claudio Rosa
Fotografie: Franceco Gaviano (Suggestioni), Claudia Bozzato (In tondo)